S. Em. Rev. ma Gianfranco Cardinale Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura
»Domenica andammo a Pompei. Molte sciagure sono accadute nel mondo, ma poche hanno procurato altrettanta gioia alla posterità" (Viaggio in Italia, 1787). Parafrasando Goethe, si potrebbe affermare che una nuova sciagura si stia abbattendo sul sito di Pompei. Abbiamo infatti ancora vive negli occhi le impressionanti immagini di alcuni disastrosi crolli appena due anni fa. Se infatti le ceneri del Vesuvio nel 79 d.C. portarono la morte, ma lasciarono straordinariamente intatte le strutture architettoniche, opere d'arte e oggetti di uso comune, dalla riscoperta del sito nel XVIII secolo fino ad oggi insidiosi agenti naturali, la costante usura dei flussi turistici e l'indifferenza delle istituzioni civili e delle stesse comunità locali e nazionali sono la causa di un degrado lento, inesorabile e potenzialmente irreversibile. Salutiamo quindi con gratitudine e speranza l'iniziativa dei giovani studiosi promotori del Pompeii Sustainable Preservation Project, volto al ricupero integrale di una delle necropoli della città, mediante la messa a punto di apposite metodologie e con l'intenzione di costituire un laboratorio di formazione per giovani leve nel campo del restauro. L'iniziativa, partendo da un'università tedesca, rinnova la tradizione dell'amore di quella nazione per il patrimonio culturale italiano, in accordo e in sinergia con le istituzioni e gli istituti di ricerca italiani. Auspichiamo infine che i privati che hanno la possibilità di mettere a disposizione mezzi economici lo facciano con generosità, affinchè l'umanità possa continuare a gioire di questo suo tesoro, come già i nostri antenati.«
Prof. Dr. Salvatore Settis, Accademico dei Lincei, della Bayerische Akademie der Wissenschaften, della Berlin-Brandenburgische Akademie der Wissenschaften, dell’Institut de France, della American Philosophical Society
»La convergenza di ricerca sul campo, strategie conservative e formazione dei giovani dà a questo progetto uno statuto particolarmente alto e consapevole. Nessun luogo quanto Pompei si presta a una alta sperimentazione, che possa poi servire di modello-pilota per l’archeologia classica (e non solo). La straordinaria attenzione mediatica che si è concentrata sui problemi conservativi di Pompei negli ultimi anni e la possibilità di aggiungere i fondi di questo progetto a quelli dell’Unione Europea e del governo italiano potrà consentire sinergie preziose e irripetibili confronti di metodo. Contribuire a rilanciare la ricerca, la tutela e la conservazione di Pompei: il Pompeii Sustainable Preservation Project può essere un agente essenziale della rinascita di Pompei che si può prevedere nei prossimi anni.«
Dr. Matteo Pardo, Wissenschaftlicher Attaché an der Italienischen Botschaft in Berlin
»Questo progetto unisce due diversi piani di cooperazione. Innanzitutto un piano transnazionale, principalmente fra Italia e Germania, che è mio compito d’ufficio sostenere. Più importante, e necessaria, ritengo sia però la collaborazione interdisciplinare – più ancora: interculturale – fra discipline scientifico-tecniche e discipline umanistiche. Mi auguro e credo che il beneficio di queste cooperazioni, di lungo periodo, comprendenti una parte significativa di formazione, potrebbe estendersi oltre Pompei.«
Prof. Dr. Gesine Schwan, Präsidentin der HUMBOLDT-VIADRINA School of Governance
»Bildung, die in der geistigen Konfrontation mit historischen und kulturübergreifenden Erfahrungen Urteilsfähigkeit stärkt, und disziplinüberschreitende Kommunikation sind wichtige Grundlagen für die Zukunft Europas. In diesem Sinne hat das hier vorgestellte Projekt, das Denkmalschutz, Ausbildung und Forschung vereint, wegweisenden Charakter. Das Pompeji Sustainable Preservation Project verdient eine breite Unterstützung!«
Prof. Dr. Stefano De Caro, Director General, International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property (ICCROM)
»La formazione di giovani conservatori e restauratori è una delle più importanti garanzie per il futuro della tutela dei monumenti antichi. Questo progetto, che unisce un approccio interdisciplinare ed internazionale ad una formazione sul campo, si muove certamente nella giusta direzione. Il contributo che esso offre attraverso lo sviluppo di capacità e competenze è inoltre di lunga durata ed anche questo è un importante elemento per il futuro della conservazione dei beni culturali.«
Arch. Gisella Capponi, Direttrice dell‘Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ISCR) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
»Gli aspetti relativi alla definizione dei piani di conservazione programmata, alla formazione e alla sperimentazione di metodologie per la conservazione delle superfici dell’architettura del PSPP rivestono per noi dell’ISCR particolare interesse. In questi campi il nostro Istituto ha maturato negli anni esperienze in Italia e all’estero che saremmo interessati a poter condividere con i partecipanti all’iniziativa.«
Prof. Andrew Wallace-Hadrill OBE FBA, Herculaneum Conservation Project and Director of Research, Faculty of Classics, University of Cambridge
»Never has Pompeii been more desperately in need of conservation than at the present! Conservation problems are numerous and complex, and resolving them requires more than the mechanical application of known methodologies. Experiment and scientific testing remain fundamental, and for that reason too, in our experience, a major conservation project can add much to our scientific and archaeological knowledge. I wish you all success in your initiative.«
Prof. Dr. Henner von Hesberg, ehem. Direktor des Deutschen Archäologischen Instituts in Rom
»Wer im Abstand von wenigen Jahren die Stadt besucht hat, wird mit Schrecken feststellen, dass ganze Wände antiker Malerei heute kaum mehr zu erkennen sind und ihre Wirkung verloren haben. Hier muss etwas geschehen! Jetzt ist unbedingt eine Konservierung erforderlich, die den noch vorhandenen Bestand besser schützt und für die Zukunft erhält. Die Abteilung Rom des Deutschen Archäologischen Instituts unterstützt deshalb nachdrücklich diese Initiative.«
Prof. Heather A. Viles, Professor of Biogeomorphology and Heritage Conservation, University of Oxford
»The vast and complex ruined site at Pompeii presents a unique opportunity to improve our understanding of the causes and rates of deterioration of stonework and plaster. As a result, and building on expertise gained from the study of many other monuments, we will be able to develop novel and sustainable conservation strategies which will help preserve the monuments for years to come. Understanding the combination of factors which are causing deterioration in different parts of Pompeii, and working with (rather than against) natural processes are the foundations of our approach.«
Prof. Dr. Daniele Malfitana, Direttore dell’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali, Consiglio Nazionale delle Ricerche e docente di Archeologia, Università di Catania
»Pompei rappresenta una palestra straordinaria per chi opera nel settore della ricerca finalizzata allo sviluppo di metodologie e tecniche per il recupero e la conservazione del patrimonio archeologico e monumentale. Produrre conoscenza e ricerca, sperimentare azioni applicative per la conservazione della città antica, formare nuove competenze sono tre obiettivi strategici per il successo di un progetto quale il PSPP. Pompei rappresenta anche il contesto ideale per un dialogo tra scuole diverse perché è attraverso il dialogo ed il confronto, anche metodologico, che si raggiunge eccellenza di risultati.«
Prof. Dr. Klaus Sedlbauer, Leiter des Fraunhofer-Instituts für Bauphysik IBP
»Durch die einzigartige Verbindung von Natur- und Geisteswissenschaften im Rahmen des PSPP werden alle beteiligten Fachrichtungen voneinander profitieren. Der Gedanke, Pompeji als Arbeitsfeld für bauphysikalische Forschung zu etablieren, ist ebenso außergewöhnlich wie vielversprechend!«
Prof. Erwin Emmerling, Ordinarius für Restaurierung, Kunsttechnologie und Konservierungswissenschaft der Technischen Universität München
»Seit Beginn der Ausgrabungen in Pompeji wird in der Stadt restauriert! Kein anderer Ort der europäischen Vergangenheit spiegelt in so dichter Form auch die Geschichte europäischer Restaurierungsmethoden wieder. Allein deswegen ist Pompeji der ideale Ort für ein (Ausbildungs-)Zentrum der Restaurierungswissenschaften!«
Prof. Dr. Massimo Osanna, Soprintendente, Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano, Stabia
»La Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano, Stabia ha recentemente intrapreso un piano ambizioso di conoscenza e conservazione del sito archeologico di Pompei, dei suoi edifici e manufatti. Il Pompeii Sustainable Preservation Project condivide gli obiettivi di questo impegno, al quale contribuisce con una preziosa opera di ricerca e formazione. Proprio da uno studio capillare dei monumenti e dalla formazione sul campo di restauratori ed archeologi deve ripartire il lavoro a Pompei, in un‘ottica di collaborazione e dialogo tra istituzioni e discipline.«